MAMMEDIMERDA COME FILOSOFIA DI VITA

Esiste un sottobosco di mamme che si autodefiniscono ironicamente “mammedimerda” , e quello che proclamano non è solo un modo di sentirsi mamme ma una vera e propria predisposizione d’animo, una filosofia di vita. Seguendo i profili social (mammadimerda su Facebook ed Instagram) di questo ormai nutritissimo gruppo di mamme creato da Francesca Fiore e Sarah Malnerich ( 20 mila solo su Instagram e ben 58 mila su Facebook ) ci si accorge di quanti e quali siano i disagi delle mamme di oggi ma anche di quanto sia liberatorio potersi confrontare sentendosi capite e non giudicate; poter leggere di pensieri o gesti che ci rendono tutte uguali, tutte umane.

Fra la fitta selva di blog e profili di mamme perfette – a cui facciamo sì riferimento per ricette sane e consigli psicologici di facile applicazione – ecco che nasce, da un’idea di queste due dissacranti e ironiche mamme, quel gruppo a cui tutte prima o poi approdiamo: quello delle mamme stanche e senza filtri che ogni tanto si guardano allo specchio e con il coraggio che solo da profonde occhiaie bluastre può scaturire si dicono ‘’ora basta, mi fermo o impazzisco”.

In questa community ci si sente accolte, coccolate ma mai compatite. La psicoterapeuta del gruppo, Medea, a cui si scrive per quesiti che neppure la nostra migliore amica vorrebbe sentirsi rivolgere, è sempre pronta a rispondere attraverso metafore e parallelismi con la vita animale, perchè dal mondo animale si può solo imparare; da qui l’unanime grido del ”sii pinguina”, la pinguina che lascia che a covare l’uovo sia il maschio, la pinguina che responsabiizza il maschio, la pinguina che divide i compiti in egual misura.

Battaglie sociali

Le mamme si sa, sono multitasking, instancabili, sono il grande pilastro della nostra società, il suo motore. Ed è proprio per salvaguardare questo ruolo fondamentale che su questi profili social si portano avanti anche importanti battaglie sul fronte dei diritti di mamme e bambini: dal ‘’salviamo la scuola’’ – attiva in questi ultimi giorni – per scongiurare la riproposizione della didattica a distanza anche a settembre, alla campagna “ noi ci siamo” per dare voce ai nostri figli, gli invisibili penalizzati da questa lunga emergenza coronavirus. così come la campagna ”influenza un politico” volta a raggiungere deputati e senatori affinchè le problematiche reali delle famiglie divengano decreti in grado di semplificare la vita degli italiani e consentano in questo particolare momento storico alle donne di conciliare il lavoro con il loro essere madri.

Concorso di fine anno scolastico

A questo punto dell’anno scolastico solitamente è bandito sul loro profilo Facebook un concorso volto a premiare il peggior lavoretto di fine anno scolastico. Non c’è da scandalizzarsi! Centinaia di mamme postano i lavoretti del proprio figlio per accaparrarsi il titolo di vincitrice. Ci si ritrova a ridere a crepapelle e perché no, a guardare con occhi nuovi e senza mai più sensi di colpa quel lavoretto di carta che ci si stropiccia in borsa perché non l’abbiamo messo via con sufficiente cura o che dopo qualche giorno finisce dietro la mole di libri sul ripiano più alto della libreria.

Mammadimerda è un mondo morbido sul quale lasciar cadere il proprio disagio e – come dicono spesso proprio le autrici Francesca Fiore e Sarah Malnerich – la propria inadeguatezza. Perché tutte – prima o poi – che lo si ammetta o meno, che sia per una vita o per un’istante, che sia dietro la porta chiusa di un bagno o senza freni dinanzi a chiunque: siamo una di loro.

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